Il termine "psicologia" deriva dal greco psyché (ψυχή) = spirito, anima e da logos (λόγος)= discorso,
studio. Letteralmente la psicologia è quindi lo studio dello spirito o dell'anima. Il significato del termine rimase immutato dal XVI secolo fino al XVII secolo, quando assunse
il significato di “scienza della mente”. Negli ultimi cento anni, il significato di tale termine è cambiato ulteriormente e in modo significativo, adeguandosi alle nuove prospettive e alla
moderna metodologia.
È interessante segnalare che iconograficamente psyché (ψυχή) può essere interpretato come farfalla: molte decorazioni di antichi vasi greci raffigurano con l'immagine di una farfalla
lo spirito (anima) che esala nell’istante della morte.
La psicologia è la scienza che studia il comportamento degli individui e i loro processi mentali.
Tale studio riguarda le dinamiche interne dell'individuo, i rapporti che intercorrono tra quest'ultimo e l'ambiente, il comportamento umano ed i processi mentali che intercorrono tra gli stimoli
sensoriali e le relative risposte.
Attualmente la psicologia è una disciplina composita, i cui metodi di ricerca vanno da quelli strettamente sperimentali (di laboratorio o sul campo) a quelli più etnograficamente orientati (ad
esempio: alcuni approcci della psicologia culturale); da una dimensione strettamente individuale (ad esempio: studi di psicofisica, psicoterapia individuale, etc.), a metodi con una maggiore
attenzione all'aspetto sociale e di gruppo (ad esempio: lo studio delle dinamiche psicologiche nelle organizzazioni, la psicologia del lavoro che impiega i cosiddetti "gruppi focali",
etc.). Queste diversità di approcci ha prodotto un'articolazione di sottodiscipline psicologiche, con differenti matrici epistemologico-culturali di riferimento.
La psicologia si differenzia dalla psichiatria, in quanto quest'ultima è una disciplina medica, focalizzata specificatamente sull'intervento sanitario in merito ai disturbi
psicopatologici, soprattutto tramite psicofarmaci.